Progetto LA FRUTTOSA, percorsi di inserimento socio-educativo in ambito agricolo
progetto realizzato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
La Fruttosa è un progetto che vuole dare un’opportunità di inserimento socio educativo a giovani e adulti che si trovano in una situazione di marginalità/fragilità sociale e lavorativa attraverso un percorso di agricoltura sociale. I partecipanti sono inseriti all’interno del contesto produttivo in ambito agricolo presso Casa Cares, una struttura ricettiva a forte vocazione agricola (oliveto, frutteto, orto).
La Fruttosa si muove all’interno di un contesto di ampliamento e applicazione a livello locale della cosiddetta “agricoltura sociale” citata dalla Legge Regionale 24/2010. Le esperienze comunemente indicate con l’espressione agricoltura sociale sono tutte quelle accomunate da una specifica valenza multifunzionale dell’attività agricola, in relazione alla sua capacità di generare ed ottenere benefici per le fasce vulnerabili e/o svantaggiate della popolazione e può, dunque, dare luogo a servizi innovativi in grado di rispondere efficacemente alla crisi dei tradizionali sistemi di welfare. Il carattere sociale dell’agricoltura può essere particolarmente valorizzato dall’integrazione di pratiche rivolte alla terapia, alla riabilitazione dei diversamente abili, all’inserimento lavorativo, all’inclusione sociale di soggetti svantaggiati, all’offerta di servizi educativi, culturali e di supporto alle famiglie, alle istituzioni didattiche.
Partendo da tali presupposti Coop21, Casa Cares e l’Associazione Popular intendono creare una rete capace di offrire un percorso di inserimento socio-educativo al target del progetto ed offrirgli un’esperienza di impegno e valorizzazione delle competenze personali e professionali a partire da un contesto di produzione agricola attenta al rapporto con il territorio e alla qualità del lavoro. Casa Cares, dove presteranno opera i soggetti coinvolti, è una struttura ricettiva della Diaconia Valdese nel Comune di Reggello (Fi), fortemente integrata nel territorio e sede di numerosi eventi culturali. Da anni integra l’accoglienza di turisti al lavoro agricolo con la coltivazione di frutteti, ulivi e ortaggi e l’utilizzo dei frutti della terra per la preparazione dei pasti del ristorante. Ha già all’attivo esperienze di reinserimento sociale attraverso il lavoro volontario e questo progetto mira dare una strutturazione grazie alla programmazione di interventi personalizzati, alla formazione e all’impiego di educatori specializzati.
Descrizione del progetto La Fruttosa
Il progetto La Fruttosa ha l’obiettivo di offrire un’occasione di socializzazione, di recupero della sicurezza in se stessi, di acquisizione di competenze relazionali e di progettualità personale a giovani e adulti che abbiano necessità di “ritrovare una strada” in armonia con se stessi e con gli altri. Il progetto è volontariamente costruito come un progetto “aperto” sia per quello che riguarda il target dei beneficiari: giovani NEET o con problematiche scolastiche rilevanti (due o più bocciature), giovani e meno giovani provenienti da esperienze di tossicodipendenza, adulti in difficoltà lavorativa, familiare e/o sociale; sia dal punto di vista della durata e della cadenza degli incontri (80 ore da suddividere in 3 o più mesi a seconda dell’opportunità); sia per quello che riguarda l’obiettivo, che verrà cucito addosso alla persona e che potrà essere più fortemente orientato all’inserimento lavorativo e dunque all’acquisizione di specifiche competenze nel campo agricolo, o piuttosto volto alla “ricostruzione” di sé, all’acquisizione di capacità di orientarsi, avere fiducia, mantenere impegni, saper gestire un processo di lavoro, lavorare in autonomia e in gruppo. Il progetto mira a offrire un’esperienza che sia il più possibile rispondente alla domanda: “di cosa ha bisogno questa persona per (ri)trovare una propria strada?”. L’idea progettuale nasce dalla constatazione che molto frequentemente, alla base dell’incapacità da parte di persone, giovani e meno giovani, nel riuscire a scegliere o mantenere un impegno, sia in ambito professionale che extra lavorativo, c’è un vissuto di insicurezza, frustrazione, dolore che si è tradotto in disistima, mancanza di volontà, di obiettivi, di senso di efficacia personale che valorizza se stesso.
L’importanza di far parte di un gruppo
In alcune circostanze, poter sperimentare un’attività e misurarsi su questa, nella propria capacità di rispettare gli orari, seguire il flusso di lavoro, coordinarsi col gruppo di lavoro e trovare il proprio ritmo, assumersi piccole responsabilità quali il portare a termine un compito dal quale dipende il lavoro di altre persone, in una situazione “protetta” e valorizzante, consente di ritrovare la fiducia che serve per riacquistare uno sguardo positivo sulle proprie competenze. Sperimentare questo percorso in un contesto agricolo, a contatto con la natura, all’aria aperta, significa fare i conti con eventi stagionali, climatici che non sono sotto il nostro controllo, capirne i ritmi e saper fare fronte alle eventuali difficoltà. In una piccola azienda che fa agricoltura biologica su piccole estensioni, significa imparare il rispetto del territorio, i doveri e l’impegno verso un ambiente che non ci appartiene ma del quale dobbiamo prenderci cura. Inoltre i tempi del lavoro agricolo non industriale permettono di sperimentare la ricerca di un diverso equilibrio con sé stessi; infatti le pratiche di agricoltura biologica, perché meno standardizzate, meno ripetitive, più diversificate e capaci di assorbire lavoro manuale e più legate all’attenzione verso il vivente, si prestano particolarmente allo scopo. I beneficiari di questo progetto saranno inseriti, per un totale di 80 ore, in un progetto di sperimentazione dentro una piccola azienda agricola biologica, verranno inseriti nel gruppo di lavoro e seguiti da un educatore che li accompagnerà per tutta la durata del percorso.
A seconda delle singole storie di vita gli educatori/orientatori definiranno insieme ai beneficiari se la finalità è quella di acquisire delle competenze ed esperienze nell’agricoltura per poi cercare un lavoro in questo ambito o se si utilizzerà solo come “palestra” per un giovane che debba ancora scegliere la propria strada e che potrà usare queste competenze e questa esperienza per un eventuale rientro a scuola, per saper affrontare con maggiore consapevolezza e assunzione di responsabilità anche attività molto diverse da quelle agricole.
Il lavoro e la formazione nel progetto La Fruttosa
La presenza degli educatori consentirà nella fase di inserimento la definizione di un progetto di lavoro su cui concordare, un patto da rispettare, un accompagnamento nello svolgimento degli incontri, un monitoraggio in itinere e un momento di orientamento e valutazione finali, costituiranno tutte occasioni per “guardare” alla propria esperienza e costruirla positivamente costituendo una sperimentazione molto utile per percorsi in senso lato “riabilitativi”. Si consideri che in certe circostanze anche attività molto semplici risultano difficili da portare avanti: rispettare gli orari, saper organizzare un flusso di azioni per compiere un lavoro in maniera razionale, organizzata ed efficiente (cosa faccio prima, cosa dopo, cosa mi serve per farla, a chi chiedo aiuto?). Saper osservare quello che ruota attorno alla singola azione da svolgere per comprenderne il motivo, il senso più ampio e di conseguenza saper prevedere di cosa si avrà bisogno dopo o nel caso di un imprevisto. Sempre più anche le mansioni più semplici necessitano di capacità di organizzazione e di relazione che talvolta mancano proprio nelle persone con maggiori difficoltà. Completano il progetto La Fruttosa alcune ore di formazione specifica sul settore agricolo, curata da esperti, e ore di coordinamento, che saranno impiegate nella costruzione di rete con le scuole e i servizi del territorio legate ai percorsi individuali dei partecipanti, per trovare insieme le risposte per una migliore conclusione del progetto, affinché sia un nuovo “inizio”.
Beneficiari del progetto La Fruttosa
I beneficiari sono giovani e adulti, donne e uomini, di qualsiasi nazionalità che si trovino in un momento di difficoltà di tipo scolastico (giovani drop-out o a rischio dispersione in età di obbligo scolastico o formativo, lavorativo (inoccupati, disoccupati, in uscita da pene detentive, Neet).